8 novembre 2012

Rugby e bambini


Qualche giorno fa ho promesso a Claudia che avrei scritto un post sul rugby...e cosi...eccomi qui!!

Premessa indispensabile:
non vi aspettate un trattato tecnico sul rugby. Quelle poche regole che conosco me le ha insegnate mio figlio!! Anzi, se qualche lettore dovesse scorgere delle inesattezze non esiti a comunicarmele.
Lo scopo di questo post è solo quello di condividere con voi un'esperienza che io e mio figlio stiamo vivendo ormai da anni con uno sport di cui ci siamo innamorati!!

A poco più di 4 anni e mezzo Nanetto inizia a giocare a rugby. All'epoca il rugby era per me uno sport sconosciuto....non sapevo ne chi fossero gli All Blacks ne i fratelli Bergamasco ne cosa fosse una meta!!!
Ed è stato bellissimo scoprirlo insieme...io e il mio Nanetto.

La decisione di introdurlo in questo mondo e' dipesa dal fatto che cercavo un luogo più adatto, rispetto al salone di casa, in cui potesse fare capriole, salto in alto, salto in lungo, correre, etc!! E gia' perche' e' sempre stato un bambino con una esigenza di movimento cosi vitale ed indispensabile alla stessa stregua di quella di ossigeno!!


Ed il rugby in questo si e' rivelato lo sport adatto!!
Considerate che a quell'età l'allenamento e' soprattutto gioco e movimento. A questo movimento, che consiste nel correre, saltare, fare capriole (se nel fango meglio....che è più divertente!!!) viene unito anche l'uso del pallone, come ad esempio lanciarlo al compagno o correre con esso per andare a fare meta (l'equivalente del goal nel calcio). Imparano pian piano a calciare il pallone...che non è cosi semplice come a calcio....non fosse altro perché il pallone è ovale!!!


Poi vi è il placcaggio ovvero un bimbo blocca un altro bimbo (afferrandolo per le gambe) che sta correndo  verso la meta con il pallone stretto solitamente sotto un braccio. Questo è il ruolo che mio figlio preferisce: immaginate quanto sia divertente per un bimbo buttarsi per terra per bloccare l'avversario!!!!
Vi è la mischia (riadattata per il minirugby e diversa da quella dei professionisti) ovvero quel groviglio umano in cui uno viene sotterrato da tutti gli altri alla ricerca del pallone. La regola impone che il giocatore che abbia il pallone e venga fermato e inghiottito dal groviglio umano lo lasci affinché qualcun'altro lo possa prendere. Ora descritto cosi può sembrare terribile oltreché pericoloso, ma vi assicuro che nella realtà lo è molto meno!!!
A parte gli scherzi, considerate che vi sono bimbi, come il mio, un po' paurosi (o furbi) che si tengono fuori dalla mischia, ai margini, in attesa di individuare il pallone, prenderlo e correre a fare meta. Quelli che invece si lanciano nella mischia non si fanno male primo perché a quell'età, si sa, sono di gomma; secondo perché la mischia non è una lotta libera: calci e pugni, morsi, dita negli occhi e quant'altro non sono ammessi. L'obiettivo della mischia è quella di prendere il pallone e non di "accoppare" l'avversario!!!
Questo e' il quarto anno che Nanetto gioca a rugby e vi assicuro che non ho mai visto bimbi farsi male seriamente. Qualche livido si certo....ma niente di più....

Poi ci sono i concentramenti: fin da piccolissimi, infatti, i bambini partecipano a mini tornei domenicali: lo so che e' dura...doversi svegliare presto anche quando si potrebbe dormire di più, ma tanto i vostri figli vi permettono di godere di maggiori ore di sonno durante il weekend ?? Se e' cosi beati voi!!!!
Le partite sono un modo di aggregazione tra i bimbi (e tra noi genitori-tifosi), di mettere a fuoco quello che hanno imparato durante gli allenamenti o di correggere quello che non e' riuscito bene. E' un momento di grande divertimento per loro. La singola partita a quell'età dura un quarto d'ora circa e tra una partita e l'altra i bimbi giocano, si riposano, ridono, corrono, ascoltano l'allenatore. Il concentramento può durare una mattinata intera o anche una giornata.
Per non parlare poi delle vere e proprie trasferte con un pernotto fuori casa....ma di questo vi parlerò in uno specifico post!!
Nel regolamento del minirugby (edito dalla Federazione Italiana Rugby) vi è scritto che per i bimbi (fino U14) come formula della competizione è stata privilegiata "quella del TORNEO A CONCENTRAMENTO, con più incontri nella stessa giornata, tempo di gioco variabile in rapporto al numero degli incontri e dove é più facile alternare vittorie e sconfitte ridando il giusto valore al “confronto”.
In questo modo i bambini nell'arco della stessa giornata hanno la possibilità di provare la gioia della vittoria e l'amarezza per la sconfitta....ma difficilmente una prevale sull'altra ed alla fine è sempre il divertimento che trionfa!!! 


E poi vi è un elemento esclusivo del rugby rispetto a qualsiasi altro sport: il terzo tempo.
Ne avete mai sentito parlare?
Esso e' un momento di festa per tutti, vincitori e vinti, e si consuma alla fine della partita. I giocatori si ritrovano tutti insieme a mangiare, bere e festeggiare. Non e' meraviglioso? Non è questo lo scopo di uno sport ovvero divertirsi??
Nanetto, fin dalle primissime partite, durante il terzo tempo si complimentava con gli avversari anche se aveva vinto la sua squadra. E già....perchè alla fine di ogni partita si stringe la mano all'avversario. 

L'aggregazione nel terzo tempo si perfeziona non solo per i giocatori-bambini ma anche per noi genitori. Il terzo tempo è offerto dalla squadra che ospita il concentramento. E a chi spetta occuparsi del cateering se non a noi mamme??? E cosi ci si organizza, si mangia, si chiacchera....insomma ci si diverte!!!
Vi sono dei tornei molto belli in cui partecipano squadre di tutta Italia. L'atmosfera che si respira è veramente quella di una festa, per tutti quanti.

Il rugby non è uno sport competitivo, non esistono le individualità dei singoli giocatori. Certo può emergere, ad esempio, un giocatore per i suoi placcaggi....ma da solo non vince. E' un vero sport di squadra. Per andare a fare meta devi necessariamente passare la palla.....è impensabile farsi un intero campo (delle dimensioni più o meno di quello da calcio) riuscendo a "scavalcare" tutti gli avversari  come Maradona ...qui non puoi dribblare, saltare l'avversario.....qui quando l'avversario ti blocca...ti butta per terra!!!
E' uno sport per tutti, maschi, femmine (nel caso del minirugby poi le squadre sono miste), per i diversamente abili e per i bimbi affetti dalla sindrome di down. Ma anche di questo ne parlerò in un post ad hoc.

A me piace tantissimo accompagnare mio figlio ai concentramenti cosi come agli allenamenti. Vederlo felice in quel campo mi appaga della prematura sveglia domenicale e delle condizione meteorologiche sopportate. Ed ogni volta, terminato l'allenamento rimane con qualche altro compagno a tirare il pallone....e farlo uscire dal campo è sempre un'impresa titanica. Ma quando ti dice: "mamma, che ci posso fare? Mi piace troppo...." come faccio ad arrabbiarmi per i piedi, le mani, il viso...e tutto il corpo ibernati nei pomeriggi d'inverno???

A Roma vi sono tantissimi club di rugby, ma certamente al nord la cultura del rugby è più "antica" e di conseguenza più diffusa.

Se volete saperne di più visitate:
il sito della Federazione Italiana Rugby http://www.federugby.it/index.php oppure
un sito specifico per il mini-rugby http://www.minirugby.it/

Che ne pensate? Vi piace?







6 commenti:

  1. Ma che bello! Grazie mille per aver scritto il post che avevi promesso. Confesso che non so nulla di rugby e in effetti mi viene in mente solo ma montagna di giocatori uno sopra l'altro. Meraviglioso questo "terzo tempo" di cui non ero a conoscenza. Hai proprio ragione: lo sport dovrebbe essere: gioco, squadra, divertimento. Noi per ora continuiamo con il mini basket anche se Topastro non è molto convinto perchè perdere non gli piace e naturalmente non si può sempre vincere. Lui, tra l'altro, è il più magrolino e quindi figurati... :-)

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  2. Perdere non piace a nessuno!! Pian piano imparera'....
    Anche il mio Nanetto quest'anno fa minibasket a scuola, durante l'ora di educazione motoria. Da quello che mi racconta fanno solo tiri al canestro!!!

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    1. Spero davvero che impari a perdere. Lo so che vincere è bello ma ogni tanto si perde! Il minibasket che fa Topastro invece è davvero carino. Giochi di squadra, giochi motori per imparare a prendere confidenza con la palla. Tutte cose davvero carine e divertenti. Canestri si, ma pochi :-)

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  3. Hai letto il post "http://friendonthemoon.blogspot.it/2012/10/facciamo-una-gara.html ? Io l'ho usato molto e lo uso tutt'ora per abituare mio figlio a perdere. E c'è stato il periodo in cui accettava meno la sconfitta che ogni volta che mi chiedeva di giocare io gli rispondevo: "ma poi piangi se perdi?". E lui "No mamma. te lo prometto"....

    per quanto riguarda il basket invece la nostra idea (di genitori) sia che è più per impiegare un'ora che non per imparare uno sport....che la differenza tra i due poi è abissale!!!

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    1. Si, ho letto quel post! Guarda... in questo momento per noi è quasi impensabile. E' una cosa che ho sempre fatto, specie se la mattina ho fretta: vediamo chi si veste per primo? Se vinco io sono guai. Si butta in terra, grida, pianti. Preferisco che impari a perdere durante il basket perchè fa meno scenate. Sarà perchè l'allenatore ha più potere di me, ci sono i suoi amici... Dopo sono sicura che andrà meglio anche a casa. O almeno spero!!

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    2. Che con noi genitori siano più capricciosi e' normale, e' anche un modo per farsi coccolare. È poi sono sempre bambini....hanno tempo per crescere!!!

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Grazie!!! Il tuo passaggio sulla Luna è stato registrato!!!

Moonlitgirl