27 settembre 2013

Educazione siberiana

Vita di un criminale. Raccontata dallo stesso criminale. Racconti di un mondo cosi lontano da noi, di una comunità di criminali dal quale per certi versi avremmo molto da imparare come il divieto assoluto per lo stupro. 

Siamo in Transistria,  zona della Moldavia, oggi stato autoproclamatosi indipendente. In questa terra il protagonista Nicolai, detto il Kolima ci racconta la sua adolescenza all'interno della comunità criminale siberiana. 
Una comunità gerarchica, organizzata, unita nella quale ogni membro rispettabile riceve la protezione e l'accoglienza da tutti gli altri.

Di tale comunità ci racconta ogni particolare: dai principi morali quali il rispetto delle donne in particolare della madre, e dell'autorevolezza degli anziani soprattutto quelli che si sono distinti all'interno della comunità, ai compiti di ognuno fin da bambino e di come quest'ultimo venisse iniziato alla carriera criminale. E poi narra delle vicende del bambino che porta avanti la missione affidatagli dalla comunità, delle guerre contro i bambini delle altre comunità criminali, degli scontri con la polizia, della sua permanenza nella prigione minorile, delle vendette a torti subiti da qualche membro della sua comunità.

Le vicende di Nicolai sono interrotte continuamente dalle storie dei vari personaggi che pian piano popolano il romanzo, ma si tratta di parentesi bene costruite che non infastidiscono il lettore ne fanno perdere il filo del discorso. Sono storie nella storia che arricchiscono la trama.
Un libro forte, cruento, scioccante ma allo stesso tempo avvincente tanto che ne e' stato realizzato il film (con la regia di Gabriele Salvatores). Non ho visto il film ma credo che se rispecchia fedelmente il libro sia pieno di scene violente. 
L'autore Nicolai e' il protagonista del libro, anche se qualcuno mette in dubbio la veridicità del racconto soprattutto per alcuni dettagli storico/politici narrati nel romanzo.
Nicolai e' nato e cresciuto in Transistria, poi è stato soldato russo nella guerra in Cecenia, finchè 10 anni venne in Italia dove attualmente vive. 

Dal 2009, anno di pubblicazione di Educazione siberiana, il suo primo romanzo, ha scritto altri 3 romanzi autobiografici. Inoltre scrive su alcuni editoriali. Svolge inoltre l'attività di tatuatore, ruolo molto importante all'interno della comunità criminale siberiana in quanto in essa i tatuaggi hanno un ruolo particolare ed una simbologia complessa: raccontano la vita di un criminale siberiano e pertanto ogni simbolo ha un significato e punti precisi in cui deve trovarsi. Nel libro l'autore dedica un ampio spazio alla simbologia dei tatuaggi e al suo percorso formativo come tatuatore all'interno della comunità. 
Infine, Nicolai Lilin insieme alla sua compagna ha aperto nel 2011 il Kolima Contemporary Culture (qui il link), un luogo dedicato ad esposizioni di arte e fotografia, unite ad appuntamenti culturali quali reading, concerti acustici, presentazioni letterarie e teatrali. Dal 2012 insegna a Milano allo IED. 
Infine potete visitare il suo sito qui www.nicolaililin.com

La vita di Lilin è sicuramente affascinante e per certi versi curiosa. Se Wikipedia (link) dice il vero Nicolai Lilin ha origini siberiane e ha vissuto in Transnistria fino all'età di 18 anni. Dal 2003 si è trasferito in Italia. Dal 2010 vive e lavora a Milano e scrive in lingua italiana
Inoltre Educazione siberiana è stato scritto direttamente in italiano.
Sono curiosa di sapere come, giunto in Italia, sia riuscito a raggiungere il successo in cosi poco tempo (dal 2009 ad oggi) e appena trentenne. Dopo la lettura degli altri romanzi autobiografici forse ne saprò di più....


Il libro è assolutamente da leggere sia per i contenuti che per lo stile di scrittura che ho molto apprezzato. Un libro impegnativo ma avvincente. 

Moonlitgirl


5 commenti:

  1. Ne ho sentito spesso parlare e ho anche sentito molte interviste dell'autore, che mi è parso una persona misteriosa e mi incuriosirebbe leggerlo, però no, passo, so a cosa andrei incontro e a maggior ragione sapendo che è in parte autobiografico non me la sento.

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    1. Racconta di una realtà talmente lontana dalla nostra che nonostante sia avvincente non ti fa immedesimare in nessuno dei personaggi ne provare gli stati d'animo degli stessi. Almeno a me è' successo così. Per certi versi e' più un libro storico....che un romanzo.

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  2. Come Cì ho sentito molto parlare di questo libro, anche in un passato VdL se non erro da parte di Mamma Avvocato. Anche io passo, troppo impegnativo e forte, almeno per il momento, anche se tu dici che non ti porta ad immedesimarti nei personaggi. Mi consoco.
    Un bacio, felice weekend!

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  3. L'ho letto e recensito, come il seguito. Ora sto leggendo il terzo libro.
    Secondo me merita, io ne sono rimasta affascinata. E' forte si, ma secondo me non così cruento da spaventare. la violenza c'è ma è come se fosse finalizzata, necessaria, non so spiegarmi, e quindi più "accettabile" per noi di questo mondo diverso.

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    1. Ti sei spiegata benissimo!!! Concordo sul fatto che sia un bellissimo libro e vale la pena di leggerlo.

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Grazie!!! Il tuo passaggio sulla Luna è stato registrato!!!

Moonlitgirl