15 marzo 2013

Insegnaci a superare la nostra pazzia





Insegnaci a superare la nostra pazzia

di Kenzaburo Oe





Un libro d'autore nel vero senso della parola: il suo autore è un premio Nobel.

Il libro che vi presento oggi è una raccolta di quattro racconti:

  • Il giorno in cui lui mi asciugherà le lacrime
  • L'animale dall'allevamento
  • Insegnaci a superare la nostra pazzia
  • Aghwee il mostro celeste


In questo post L'animale di allevamento di Kenzaburo Oe vi ho già parlato di Kenzaburo Oe e di uno dei quattro racconti.
Oggi vi parlerò degli altri 3.

Il giorno in cui lui mi asciugherà le lacrime
Il protagonista è un uomo trentacinquenne, ricoverato in ospedale per una cirrosi ma convinto di avere un cancro al fegato. Decide di raccontare la sua storia, la "storia contemporanea", della sua vita ed in particolare dei giorni felici vissuti con il padre. Detta la storia ad un infermiera nominata per l'occasione esecutrice testamentaria.
La sua storia è di un bambino giapponese che abitava in una valle (difficile da raggiungere) durante la seconda guerra mondiale. Perse il fratello in quel conflitto. La sua perdita fu anche motivo di allontanamento tra i due genitori. La madre (che tra l'altro non era la madre naturale del fratello) voleva che il figlio, disertore in Cina, passasse dall'altra parte pur di salvargli la vita. Il padre, invece, preferiva che il figlio venisse ucciso....come un eroe di guerra. E cosi morì.
Da quel giorno la madre si allontanò sempre di più anche dal quel bambino, protagonista della storia, allontanamento che alimentò l'odio (per un amore non ricevuto, negato) da parte del bambino. Quest'ultimo, considerato pazzo dalla madre già a tre anni, tentò anche il suicidio.
Il padre, anche lui al fronte, tornò nella valle e si rinchiuse nel magazzino della loro villa, si sedette su una sedia da barbiere...e li cominciò a mangiare, a mangiare, a mangiare....tanto da diventare grasso, grosso, enorme.
Il ricordo del padre è quello di un eroe. E quei giorni che il padre passò nel magazzino sono i "giorni felici".  Il bambino ricorda che il padre fu eletto capo dai soldati ribelli che decisero di andare a colpire il palazzo dell'imperatore e che addirittura lo vennero a prendere a casa per portarlo in missione con loro. Ci andò anche il bambino.
Nel letto di ospedale, nel quale quel bambino ormai adulto è convinto di essere vicino alla morte, la madre svelerà la verità su quell'uomo e su quella missione.

Sembra che questo racconto sia autobiografico nella componente di contrasto tra il padre, sostenitore dell'imperatore, e la madre, figlia di un uomo accusato di lesa maestà.
E a mio avviso non solo.

Insegnaci a superare la nostra pazzia
è il racconto, sicuramente autobiografico, del legame tra un uomo grasso e il suo grasso figlio, affetto da un ritardo mentale che non gli permette di pronunciare se non piccole frasi ne di vedere bene. Il padre è convinto di avere un ruolo fondamentale nella vita di suo figlio, di essere l'unico che può capirlo, comprenderlo ed è talmente convinto di ciò che crede anche che attraverso il contatto fisico lui riesca a trasmettere al figlio odori, colori ed emozioni che altrimenti lui non sentirebbe.
Un giorno, però, un episodio cambia la vita di questo padre. E' allo zoo con il figlio. Girovagando alla ricerca di scene che potessero emozionare il figlio si ritrovano nella zona degli addetti ai lavori dietro alla vasca degli orsi. Gli addetti ai lavori credendo che quell'uomo sia un poliziotto che sta li sta spiando, iniziano ad insultarlo e quell'uomo finisce nella vasca dell'orso. Perde i sensi e quando si sveglia dopo molte ore, scopre che il figlio, proprio quel figlio del quale di sente il custode assoluto, ha trascorso quelle ore in tranquillità senza il padre, ne la madre..... e all'improvviso quell'uomo si sente libero. Si accorge di quanto quel rapporto morboso con il figlio lo avesse condizionato nella sua vita.
La narrazione di questo rapporto padre/figlio si intreccia con quello dell'uomo grasso con sua madre, che anni addietro gli aveva sottratto di nascosto un manoscritto con la biografia del padre che l'uomo grasso aveva scritto. Il padre dell'uomo grasso era pazzo e finì gli ultimi giorni della sua vita come recluso in un magazzino, su una sedia da barbiere, anche lui grasso. L'uomo grasso non sapeva come il padre morì ne che tipo di pazzia avesse. Ne la madre gli raccontò mai la verità. E questo, insieme alla sottrazione del suo manoscritto, alimentò l'odio dell'uomo grasso per sua madre. Ma non solo. Alimentava la convinzione che la pazzia del padre fosse ereditaria e che pertanto anche lui fosse pazzo, come il padre.
Più l'uomo grasso cercava di conoscere la verità, più la madre gliela negava, più l'odio cresceva. La chiamava spesso nel pieno della notte e la insultava, minacciandola di scrivere un'altra biografia sul padre. La madre un giorno invio un biglietto a tutta la famiglia, inclusa la moglie dell'uomo grasso, in cui dichiarava il figlio pazzo a seguito di una sifilide e non per cause ereditarie.  
Dopo l'episodio dello zoo, la madre invia un altro biglietto in cui chiede scusa per il biglietto precedente ed informa che il defunto marito si convinse che l'unica cosa da fare per migliorare le sorti del suo paese fosse uccidere l'imperatore. Vergognatosi di tale pensiero decide di chiudersi nel magazzino fino alla fine della sua vita che si concluse con un attacco di cuore.
Questa rivelazione fu liberatoria per l'uomo grasso.

Agheew il mostro celeste
Il protagonista della storia è un ragazzo assunto come accompagnatore in giro per la città di un musicista che soffre di allucinazioni. Il musicista vede un angelo che altri non è se non il figlio che lui fece uccidere alla nascita perché affetto da una deformazione. Solo dopo averlo ucciso si scopre che il bambino in realtà aveva solo una cisti. Da quel momento in poi, il musicista impazzì ed iniziò ad avere delle allucinazioni.
Il racconto si conclude con la morte suicida del musicista....

Alcuni elementi che si ripetono nei racconti mi fanno pensare che non siano frutto della fantasia dell'autore.
In primis la figura della madre crudele con il figlio a cui nega affetto, sincerità ed onestà, ma soprattutto gli nega la verità creando nel figlio scompensi psicologici di una certa portata.
Poi la figura del padre pazzo, rappresentato sempre come grasso e seduto su una sedia da barbiere.

Sia Il giorno in cui lui mi asciugherà le lacrime che Insegnaci a superare la nostra pazzia sono racconti che si intrecciano con altri racconti. La storia principale è legata sempre alla storia e all'influenza del rapporto tra il protagonista con la madre e con il padre.

Un libro molto impegnativo.
Un libro forte.
Un libro che sicuramente rileggerei, probabilmente con la stessa fatica con cui l'ho letto ora, perché è uno di quei libri che devi leggere con la massima attenzione, perché in ogni riga c'è un elemento importante per la comprensione dell'intero testo. E non puoi distrarti. Lo devi leggere nel massimo silenzio, nel massimo delle tue forze mentali (quindi assolutamente da evitare....al minimo accenno di stanchezza!!!).
E la stessa fatica l'ho ritrovata qui, davanti al pc, nello scrivere la sua recensione. Non è stato facile....ma pare sia sopravvissuta!!!

E' un libro che non a caso....è valso al suo autore il premio Nobel.

Questo post partecipa al Venerdì del libro di Homemademamma

Moonlitgirl



8 commenti:

  1. Io non amo molto il genere racconto, mi lascia sempre un po' insoddisfatta. Non è che ha scritto anche romanzi questo autore?

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    1. Non sono racconti brevissimi. Di romanzi si ne ha scritti. Mi viene in mente ad esempio "una famiglia" che parla del figlio di kenzaburo

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  2. Devo dire che di solito evito i romanzi strutturati in racconti ma, visto che non metto limiti alla mia curiosità in fatto di libri, potrei anche fare un'eccezione.

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  3. Un libro che mi incuriosisce, non ho voluto legger tutta la tua bella e lunga recensione perchè lo vorrei leggere. Ma me la "pinno" per averla a portata di mano. Ciao!

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    1. Si anche io...quando sto per leggere un libro non leggo la recensione!!!! Fammi sapre poi che ne pensi.

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  4. ciao cara se puoi passi da me? Post del 24/03 grazie :)

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    1. Accipicchia....solo ora mi accorgo....di non averti risposto. Chiedo venia!!!!
      Ed ovviamente: grazie di cuore!!!!

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Grazie!!! Il tuo passaggio sulla Luna è stato registrato!!!

Moonlitgirl