8 marzo 2012

Racconti di un viaggio


Viaggiare è ricchezza...di animo, di vedute, di conoscenze....
Viaggiare è confronto, riflessione, flessibilità....


Viaggiare è appagamento....la pace dei sensi!!!


E la scorsa estate finalmente il primo viaggio "importante" con mio figlio. Non che prima non avessimo fatto nulla, anzi, ma le nostre destinazioni sono sempre state in Italia o in Europa per un weekend.


Il viaggio è stato itinerante alla scoperta della Thailandia...che è meravigliosa. Eravamo io, mio figlio e il mio compagno. Abbiamo girato in lungo e in largo, all'avventura...senza aver prenotato nulla dall'Italia se non le prime due notti a Bangkok e il resto lo abbiamo costruito pian piano.Certo per fare un viaggio di questo tipo devi essere preparato, ovvero prima di partire devi aver già studiato il paese che visiterai e aver già predisposto un itinerario di massima.

Il viaggio è stato sorprendente non solo per i paesaggi che abbiamo ammirato, i siti storici visitati...ma anche per l'entusiasmo che ha mostrato mio figlio dal primo all'ultimo giorno. Lui aveva solo 6 anni ed il viaggio non è stato proprio rilassante....ma lui non si è mai lamentato del continuo girovagare: nello stesso posto non siamo rimasti più di 2 notti se non a Koh Samui dove abbiamo trascorso l'ultima settimana. Anzi, ogni volta che cambiavamo città/paesino....lui si entusiasmava ancora di più. A volte siamo noi adulti a limitarci e privare i nostri figli di esperienze uniche....mentre loro si adattano con facilità e sono anche meno esigenti di noi....per non parlare poi dello stupore che provano di fronte a qualsiasi cosa....e ciò ti riempie il cuore perché ti rendi conto di avergli fatto vivere emozioni forti!!!

Potrei passare ore ed ore a descrivervi minuziosamente il viaggio....ma 20 giorni di viaggio....richiederebbero un blog a parte!!! 

Vorrei, invece, raccontarvi un episodio della nostra vacanza.



Eravamo a Koh-Samui e decidiamo di fare un escursione in barca al parco marino di Ang-Thong, un arcipelago di mille isolette. Durante l'escursione ci fermiamo a fare snorkelling. Cosi ci mettiamo i giubbetti di salvataggio e ci tuffiamo con la maschera. Il giubbetto di mio figlio era da adulto, quindi scomodo per un bimbo della sua età. Lo bloccava nei movimenti e nuotare in quelle condizioni non lo rendeva sicuro. Considerate che lui la scorsa estate faceva tranquillamente il bagno agli scogli con l'acqua altissima. Cosi dopo qualche nuotata, sia per la scomodità con cui nuotava che perché impressionato dai ricci (anche se lontani da noi in quanto l'acqua era molto alta), decide di voler tornare in barca. In quello stesso momento ci accorgiamo che un signore a circa 30 mt da noi era in difficoltà. Il mio compagno va a soccorrere l'uomo ed io mi accingo a tornare in barca. Eravamo contro corrente e cosi ritornare in barca è stato veramente faticoso. Mio figlio con quel giubbetto non riusciva a muoversi, ho iniziato a spingerlo in avanti e a nuotargli dietro: una spinta e una nuotata, una spinta e una nuotata...e finalmente ritorniamo in barca!!! Nel frattempo anche il mio compagno è riuscito a soccorrere il signore in difficoltà...anche lui con immensa fatica...dato che anche loro erano contro corrente e l'uomo era talmente spaventato e inerme che veniva trascinato come un peso morto!!!!

Mio figlio per fortuna non si è spaventato, abbiamo un bellissimo ricordo di quella giornata in barca che poi è proseguita meravigliosamente....ma per il prossimo viaggio al mare....porterò un giubbetto di salvataggio della sua misura!!

Questo post partecipa al Contest Racconti in viaggio del blog  In viaggio con leo 






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