La Trilogia

No no, non parliamo di religione, ne di letteratura....ma semplicemente di bambini!!!!

Il titolo del post deriva da una concetto espresso da una psicoanalista infantile, F. Doito, secondo la quale per un bambino (e per il suo sviluppo) è fondamentale sentirsi inserito in un rapporto triangolare, dove gli altri due vertici sono occupati dalle figure genitoriali.


Ho letto tale concetto nel  libro "Quando i genitori si separano" (se vuoi segui il link) e l'ho sentito subito mio, perché io stessa mi sono resa conto di quanto la trilogia bimbo-mamma-papà sia importante nella crescita di un bambino.

Il dolore più grande che la separazione dal mio ex mi ha procurato è stata acquisire la consapevolezza di aver privato mio figlio di qualcosa: della presenza costante del papà e della famiglia.

E' inutile dire...."stiamo bene cosi", "mio figlio è sereno".....e mi fanno rabbia quei genitori separati che lo dicono perché non si rendono conto che stanno nascondendo un problema. In tre è sempre meglio che in due....quindi perché nasconderlo???

Certamente si può (e si deve) trovare un equilibrio nella situazione che si vive....ma non si può negare che altre situazioni sarebbero migliori di quella che stiamo vivendo. Cosi non si va da nessuna parte, ci si tappa gli occhi di fronte alla realtà, modellandola a nostro arbitrio...si lo so che a volte è una forma di difesa, per evitare di soffrire o soffrire meno....ma può diventare pericoloso se, invece, si sta sopravalutando la situazione....

Per ciascun bimbo è importante vivere all'interno della trilogia: bimbo- mamma - papà....e questo perché ci sono dinamiche importanti che hanno bisogno di svilupparsi in un bimbo, soprattutto fino ai 5 anni.

Con questo non voglio dire che i bimbi, che loro malgrado non hanno la fortuna di vivere tale trilogia, saranno dei bambini "problematici"...assolutamente no....ma prendere atto che tale aspetto influisce sullo sviluppo di un bambino può solo aiutare a capire il bimbo ed evitare traumi che potrebbero riemergere in futuro. 

Mio figlio ha sempre sofferto della mancanza di una figura maschile all'interno della nostra casa....e da quando il mio compagno ha iniziato (dapprima piano piano....) a far parte delle nostre vite, ho notato come ne abbia giovato.
Finalmente ha qualcuno con cui parlare di calciatori e formazioni, commentare le partite, giocare a palla (lui adora il calcio). Si, si, certo lui queste cose le fa con il papà....ma vuoi mettere poterlo fare costantemente????
Finalmente mentre io cucino, sistemo casa, sbrigo le faccende domestiche....lui ha qualcuno con cui giocare e chiaccherare.
Finalmente ha un uomo da cui apprendere tutte quelle cose da "maschi" (come farsi la barba) e confrontarsi da maschio a maschio: il modo di porsi verso una donna.....e. soprattutto, finalmente può vivere l'amore tra un uomo e una donna.
Addirittura ha iniziato a sostituirmi con lui: quando la sera siamo in salotto a vedere la tv, spesso abbraccia lui....e non me. Oppure chiede a lui di aiutarlo a fare i compiti. E di ciò io non posso che essere felice perché vuol dire che ha finalmente quella figura, necessaria per il suo sviluppo, a cui ispirarsi e da cui prendere esempio.
Non voglio certamente sostituire il padre nella crescita di mio figlio, a cui tra l'altro è legatissimo, ma certamente avere una figura maschile costante nella sua vita (oltre a quella del padre) credo che sia fondamentale per il suo sviluppo.

Certamente non dovete accontentarvi del primo che passa sotto casa vostra per far si che anche vostro figlio abbia una figura maschile....ci sono mille alternative: l'importante è essere coscienti di una necessità per trovare il modo di soddisfarla!!!!